L'agricoltura

Cenni storici sull'agricoltura.

La presenza di agrumi in Campania risale addirittura all' epoca della Roma imperiale. Lo sviluppo della loro produzione è correlato all'aumento della domanda di mercato e l'evoluzione di questo settore è suddivisibile in tre fasi.

La prima fase inizia in un' epoca imprecisata, anteriore all' anno 1000 , va fino al XV- XVI secolo ed e caratterizzata da una prevalenza della domanda di cedri che alimentò un flusso commerciale abbastanza sostenuto.

La seconda fase a partire dal XVI secolo fino a tutto il XIX è caratterizzata da una domanda in forte espansione proveniente dai Paesi nordici e, in seguito alla scoperta delle proprietà anti scorbuto degli agrumi,dalla richiesta di notevoli quantità di questi frutti da parte delle flotte che effettuavano lunghe traversate. In questo periodo,sotto la forte pressione della domanda di mercato, le coltivazioni subiscono una trasformazione,diventando intensive e razionalizzate.

La terza fase, che ha inizio nel XVIII secolo,è provocata dall'ingresso nell'area europea dell'arancia dolce. In questo periodo dunque,la domanda di agrumi continua a crescere e la modifica non è solo quantitativa, ma anche qualitativa. Nel XVIII secolo,quindi,le tre fasi commerciali convivevano dando luogo ad una domanda complessa e articolata in relazione alle particolari destinazioni d'uso che determinavano,naturalmente,anche specifici condizionamenti sulla produzione e sul commercio.

All'epoca di Torquato Tasso, arancio e limone erano già abbastanza diffusi nella Penisola Sorrentina, ma le prime coltivazioni razionali ed intensive si ebbero all' inizio del 1600 ad opera dei Gesuiti nell'agro di Massalubrense, nell' Azienda che ancora oggi e nota come "Fondo del Gesù". Tra le varietà più diffuse di limone, coltivate nell'area sorrentina,si ritrovano quelle squisitamente locali adattate al clima ed alle condizioni geomorfologiche del terreno.

Carretto con limoni

Sulle colline di Massalubrense e sulla Piana di Sorrento è diffuso un "Femminiello comune" che, localmente, ha assunto buone caratteristiche: pezzatura medio piccola, colore giallo chiaro, succo abbondante e ottimamente profumato. In realtà, in Penisola Sorrentina non si riscontrano variety di limoni classificati per la netta definizione della loro purezza genetica, dato l'imbarbarimento che nel tempo si è avuto; tuttavia i risultati ottenuti dalle varietà presenti, il segreto del successo del Limoncello di Sorrento, che lo differenzia da quelli prodotti da Aziende di diversa localizzazione geografica, non è certo la tecnica produttiva, la quale peraltro è piuttosto semplice e comune, bensì il tipo di limone usato. Infattii produttori della Penisola Sorrentina usano come materia prima la Cultivar "Ovale di Sorrento" sinonimo di "Limone di Sorrento" o "Limone di Massalubrense" la cui origine è quella appartenente al ceppo del "Femminiello comune". E sono proprio le caratteristiche di questo tipo di limone a conferire al liquore un aroma inconfondibile.


 

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