Il liquore casalingo

Al tempo delle nostre nonne il liquore era casalingo e si chiamava rosolio, cioe rugiada di sole, dal Latino ros solis: un nome poetico che sapeva di fragola, di profumo, di semplicita.

I rosoli, poco alcoolici e molto zuccherati, prendevano di solito il nome dall'essenza che li profumava ed erano una fantasia di colori. Per realizzarli non sono necessari speciali utensili e il minimo indispensabile è costituito da un pesasciroppo, da qualche imbuto preferibilmente di cristallo, da boccali e bottiglie ben pulite.

L'operazione che richiede le maggiori cure è la filtratura, da cui dipende la limpidezza del liquor Occorre la speciale carta da filtro, un quadrato di circa 20 cm di lato, piegato in due nel senso trasversale a formare un triangolo da ripiegare a sua volta. In mancanza di carta da filtro si puo usare carta assorbente comune o cotone idrofilo, con cui rivestire l'interno dell'imbuto.

A maggior garanzia, a ben, filtare il liquore una seconda volta. Sulle bottiglie tappate ermeticamente, si incolla l'etichetta con l'indicazione del contenuto e la data di preparazione. Si conserva in dispensa o in cantina ricordando che anche un liquore artigianale invecchiando migliora.


 

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